12: Nuraghe Losa – Abbasanta

12 – Il nuraghe Losa, ad Abbasanta, è uno dei 31 monumenti proposti all’Unesco come vessilliferi della grandiosa civiltà nuragica, della sua storia e delle sue sterminate testimonianze materiali.

“Il nome originario, nurache ‘e losas, significa ‘nuraghe delle tombe’, e fa riferimento alle urne cinerarie romane scavate nella roccia affiorante ai margini dell’area in cui sorge. La sagoma inconfondibile del nuraghe Losa si erge sull’altopiano basaltico di Abbasanta, a cinque chilometri dal piccolo centro dell’Oristanese. Camminando attorno alla sua possente struttura, solida e piatta – con pianta a triangolo equilatero – noterai scorci prospettici che ricordano l’alta prua di una nave. È una delle espressioni più notevoli e caratterizzanti dell’architettura nuragica, sede di scavi archeologici fin dal XIX secolo, e si distingue per disegno organico, compattezza dei volumi e raffinatezza delle tecniche murarie. Intorno si conservano i resti di un esteso insediamento immerso nel verde della macchia mediterranea, testimone delle millenarie vicende del sito, da età nuragica a epoca romana, quando fu usato, per scopi funerari, e poi sino all’alto Medioevo (VII-VIII secolo).

Il complesso, interamente costruito con grossi blocchi di basalto, è costituito da un nuraghe trilobato, risalente al Bronzo medio (XV-XIV secolo a.C.), un antemurale e resti di un villaggio di capanne circolari, realizzati tra Bronzo recente ed età Del Ferro (XIII-IX a.C.). All’ingresso, scoprirai che l’enorme massa compatta – segreto dello straordinario stato di conservazione – contiene anche vani spaziosi. Non il cortile scoperto, però, caratteristico della gran parte dei nuraghi complessi, forse sostituito nelle funzionalità da spazi esterni scoperti. Accederai attraverso un ingresso principale, sopraelevato rispetto alla campagna, e da un corridoio rettilineo raggiungerai l’originaria torre centrale troncoconica (mastio) e le due torri laterali. Mentre quella posteriore è accessibile da un ingresso secondario. Avanzerai attraverso i chiaroscuri del corridoio, respirerai l’odore delle pietre coperte dal muschio, rivivrai le sensazioni della mitica età nuragica” (Sardegna Turismo).

Le foto del nuraghe Losa, ad Abbasanta, sono di Valentino Selis, Bibi Pinna, Diversamente Sardi, Romano Stangherlin, Cinzia Olias e Antonio Malandrone.

 

 

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