Il Genna Maria o Genn’e Mari di Villanovaforru

Il nuraghe Genna Maria sorge sulla sommità di un’altura calcarea in posizione di ampio dominio sulla pianura del Campidano e sulle vie d’accesso alle montagne del Gennargentu.

Si compone di una torre centrale e di un bastione trilobato che racchiude un cortile sotto il quale è stata scavata una cisterna per la raccolta e la conservazione dell’acqua.

Il bastione è circondato da un’ulteriore cinta muraria munita di torri, realizzata probabilmente in contemporanea con il corpo principale.

Queste strutture furono utilizzate in funzione di controllo del territorio fra il Bronzo Medio e il Bronzo Finale, tra il 1500 e il 1100 a.C.

Durante tale periodo il tipo di materiale utilizzato per la costruzione del nuraghe (marna e arenaria) dovette creare problemi strutturali portando la necessità di rinforzare con un possente rifascio la struttura principale.

Ciò nonostante alla fine dell’età del Bronzo, per ragioni di non facile comprensione, sia il bastione trilobato che l’antemurale subirono pesanti crolli e successivamente, intorno al 950-900 a.C., sulle strutture più antiche fu costruito un abitato con piccoli blocchi di marna e arenaria…” (tratto da “I Nuraghi della Sardegna” di Luisanna Usai e Salvatore Pirisinu).

Sull’origine del toponimo “Genna Maria” si esprime tra gli altri, nel filmato che si allega, l’archeologo Giacomo Paglietti, direttore dell’omonimo museo.

https://www.facebook.com/watch/?v=292595275894620

Le foto del nuraghe sono di Marco Cocco.

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