I nuraghi misti, secondo Giovanni Ugas -2

In altre situazioni si ha l’abbattimento e la sostituzione pressoché totale del protonuraghe per far posto a una fortezza che risponda ai nuovi requisiti stilistici, e soprattutto funzionali del Bronzo Recente. Ciò è avvenuto forse anche nei nuraghi Trobas, Domu Beccia di Uras e Santu Antine, che si sovrappongono ai preesistenti depositi o tratti murari, talora pertinenti a capanne del Bronzo Medio, come nel sito di Chessedu a Uri. E’ palese in ogni caso, man mano che procedono le ricerche, che molti nuraghi evoluti sono un processo di trasformazione di nuraghi arcaici. Spesso, a documentare questa continuità d’uso, in prossimità di un nuraghe troppo elementare per essere trasformato in un edificio più robusto e adatto ai nuovi tempi, appare una poderosa fortezza: è il caso, ad esempio, del sito del nuraghe Jana di Sardara.

In conclusione, i nuraghi misti, documentando fisicamente il passaggio dai nuraghi arcaici ai nuraghi classici, rappresentano una preziosa testimonianza delle modifiche adottate nei tempi del Bronzo Recente per rendere funzionali alle nuove esigenze gli edifici vetusti e oramai anacronistici del Bronzo Medio, che dovevano essere, proprio per la loro antichità, le residenze più prestigiose e politicamente più rilevanti.

In allegato i nuraghi: Domu Beccia di Uras (ph. Diversamente Sardi); Santu Antine di Torralba (ph. Valentino Selis e Lucia Corda); Jana di Sardara (ph. Marco Cocco); Chessedu di Uri (ArcheoUri Vagando).

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