98b.2: Nuraghe Asoru o Basoru – San Vito

98b.2: Il nuraghe Asoru o Basoru di San Vito, è situato in una conca valliva circondata da alture digradanti verso il mare di Colostri, a quota 32 m s.l.m. L’edificio è costituito da un mastio al quale fu aggiunto, in tempi successivi, un bastione trilobato ad andamento concavo-convesso che racchiudeva un piccolo cortile. L’insieme misura m 24 sull’asse N-S e 16 su quello O-E. Il mastio, di pianta circolare, si conserva per un’altezza massima residua di circa 10 m. L’opera muraria è costituita da blocchi di porfido di medie dimensioni, sbozzati e disposti a filari regolari. L’ingresso al monumento, volto a S-SE, è sormontato da un architrave munito di finestrino di scarico. Il corridoio retrostante, parzialmente ingombro di pietrame, strombato verso l’interno presenta pareti aggettanti e chiusura tabulare. Nella parete sinistra del corridoio si apre la porta del vano scala, inagibile a causa dei crolli. La camera, priva della copertura e ingombra di pietrame, ha pianta circolare e un’altezza residua di m 7. Degno di nota appare il fatto che le murature visibili all’interno della camera siano quelle del paramento esterno, giacché quello interno risulta per gran parte crollato. Il bastione, di forma irregolare, cinge il mastio con vario spessore, pronunciandosi in morbide convessità a O e nell’arco da N a E. L’ingresso, volto a S, crollato, immette in un andito lungo m 5 e strombato verso, di sezione tronco-ogivale. Nella parete sinistra dell’andito si scorge, fra i crolli, una nicchia. Il cortile, a tre quarti di ellissi, misura m 4,50 x 3,40. Vi si affacciano gli ingressi al mastio e, benché non più visibili perché ostruiti dai crolli, quelli delle torri secondarie. L’opera muraria del bastione si conserva per un’altezza massima di circa 5 m a SE (13 filari) e risulta differente rispetto a quella del mastio; infatti i massi sono lavorati con più cura e la disposizione a filari è più regolare. (Sardegna Cultura)
Le foto del nuraghe Asoru sono di Bibi Pinna, Nuraviganne, Diversamente Sardi, Francesca Cossu e Lorenzo Muntoni.

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