Genuri e il nuraghe San Marco

Le foto aeree del nuraghe San Marco di Genuri, ubicato nella periferia del centro abitato in prossimità dell’omonima chiesa, lasciano intuire la dimensione di questo straordinario monumento. E’ uno dei tantissimi nuraghi disseminati lungo l’intera nostra regione, che meriterebbero d’essere portati alla luce per essere adeguatamente indagati e valorizzati. Esempio significativo dell’enorme patrimonio archeologico, per la maggior parte inespresso, che la Sardegna ha ereditato dalla sua storia infinita.
Qui di seguito si riporta la descrizione del nuraghe riportata sul sito Mibact:
Il nuraghe San Marco, ubicato alla periferia Est dell’abitato di Genuri (VS), ai piedi del versante Sud-Ovest della Giara di Gesturi, è un nuraghe di tipo quadrilobato con antemurale, costruito prevalentemente con grossi blocchi di basalto. Delle quattro torri laterali, quella corrispondente al lobo Nord-Est, ancora non individuata con certezza e al momento solo ipotizzabile, presenterebbe un diametro sensibilmente inferiore rispetto alle altre tre. In questo senso lo si potrebbe definire come quadrilobato atipico. L’antemurale turrito si dispone eccezionalmente a protezione dei soli lati meridionale ed occidentale del bastione, andando a raccordarsi, con le cortine murarie rettilinee, alle torri Nord-Ovest e Sud-Est, e lasciando così scoperti i lati esposti verso la Giara. L’ingresso al bastione, che si apre sul lato Sud, immette nell’ampio cortile a forma di mezzaluna, dal quale si accede alla torre centrale ed alle tre delle quattro torri laterali finora indagate. Lo scavo documenta un riuso di età punica, romana e tardo antica testimoniato, oltre che dai materiali ceramici e bronzei rinvenuti in strato, anche da estese riprese e sovrapposizioni murarie che interessano sia il nuraghe che l’area esterna corrispondente all’abitato. Nel corso dell’ultima campagna di scavi (2010-2011), che ha interessato in particolare la torre centrale, una torre laterale (torre F) ed il cortile, l’indagine ha raggiunto i livelli nuragici. Il cortile ha evidenziato in chiara sequenza stratigrafica un livello con materiali del Bronzo Finale sovrapposto ad una sorta di vespaio realizzato con pietrame di piccole dimensioni, che sigillava il livello del Bronzo recente. E’ stato così possibile riportare alla luce le soglie d’ingresso originarie al cortile e alla torre centrale, che erano state obliterate da quelle pertinenti ai riutilizzi del Bronzo finale e di età storica. Contestualmente è stato individuato il pozzo per l’approvvigionamento idrico, la cui ghiera si apre nel cortile immediatamente a sinistra dell’ingresso. Esso si presentava quasi completamente colmato da un deposito costituito da pietrame e terriccio di infiltrazione che, scavato per una profondità di circa m 0,30, ha restituito, frammiste ad abbondanti resti di fauna, ceramiche esclusive del Bronzo recente. Esse ci danno la cronologia dell’abbandono e dell’obliterazione del pozzo, che non era più utilizzato nel Bronzo finale.
Le foto del nuraghe San Marco di Genuri sono di Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Romano Stangherlin, Marco Cocco e Francesca Cossu. Il filmato è tratto da “Sardegna Archeologica”

 

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