I modelli di nuraghe rinvenuti a Monte ‘e Prama, richiamano altri ritrovamenti simili. Da San Sperate proviene una riproduzione di nuraghe quadrilobato, che tuttavia si differenzia sostanzialmente da quelli rinvenuti nel Sinis per la presenza, in questi ultimi, delle torrette a copertura conica meglio evidenziate nella restituzione grafica effettuata da Franco Satta. Ci sarebbe anche da osservare che nell’articolo evidenziato nel link sottostante, il professor Pittau sosteneva che il ritrovamento di San Sperate fosse in realtà un falso. Ma il sorprendente proliferare di oggetti simili, che sbucano “come funghi” dal territorio del Sinis, consiglierebbe forse qualche ulteriore approfondimento. E’ altrettanto interessante considerare che a Serra is Araus, in territorio di San Vero Milis, era stato rinvenuto, insieme ad altri frammenti, anche un modello di nuraghe, o forse d’altare, che presenta incise due figure. Non è quindi solo il sito di Monte ‘e Prama a rivelarsi zeppo di sorprese, ma un’area vastissima che travalica lo stesso Sinis. Ovviamente non è pensabile recintare ed indagare una porzione talmente considerevole del territorio sardo, ma ciò non toglie che sia legittimo supporre che questi luoghi custodiscano tesori archeologici straordinari e sterminati (come peraltro confermano le ricerche effettuate, con il georadar, dal professor Gaetano Ranieri).
In allegato: modello e prospettiva grafica del nuraghe con annesse torrette rinvenuto a Monte ‘e Prama (Franco Satta); modello di nuraghe o d’altare di Serra is Araus (Comune di San Vero Milis); riproduzione di nuraghe proveniente da San Sperate. Proponiamo anche l’originale reperto, sempre proveniente da San Sperate (loc. Paulilongu), che pare raffiguri un sacerdote o sciamano con copricapo conico che richiama a sua volta la copertura delle citate torrette (probabilmente non esiste alcuna attinenza tra i due oggetti, ma si riporta l’immagine di questo reperto a puro titolo di curiosità).
http://www.pittau.it/Sardo/ballatoi_modellini.html