È lo stanziamento più importante, cui fa capo il più ampio piano di valorizzazione del patrimonio nuragico sardo. Con i 35 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale è evidente la volontà – mai così netta ed esplicita – di credere e puntare sull’antica civiltà sarda quale volano di sviluppo e crescita per l’intera Isola.
La scelta regionale ha fatto un altro importante passo avanti poco prima di Ferragosto quando l’Esecutivo ha adottato la delibera che fa appunto partire il progetto di valorizzazione dei nuraghi in vista dell’inserimento nella “World Heritage List”. La notizia è stata ripresa dai media regionali ed è stata oggetto di discussione anche a livello nazionale in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive come esempio virtuoso di una realtà che, accompagnata e supportata dalle Istituzioni, punta alla valorizzazione del patrimonio storico, identitario e culturale che per noi è rappresentato dall’antica civiltà sarda. Siamo orgogliosi che la nostra Associazione sia protagonista attiva di questo processo a cui ci dedichiamo con entusiasmo e passione, con il coinvolgimento di tutte le comunità locali della Sardegna!
In sostanza si dà attuazione a quanto previsto all’Articolo 13, comma 2, della legge regionale 1/2023 per la realizzazione degli interventi di valorizzazione, accessibilità e fruizione dei trentadue siti inseriti nel progetto pilota. Due i capitoli dello stanziamento: una parte per le infrastrutture; una seconda parte per l’innovazione immateriale dei siti con l’avvio della piattaforma tecnologica a supporto della gestione dei siti.
Guardando al finanziamento, le risorse a disposizione per l’attuazione del programma ammontano a 1.579.200€ per il 2023, 2.000.000€ per il 2024, 10.000.000€ per il 2025, 15.000.000€ per il 2026 e 5.000.000€ per il 2027. Oltre 900mila € nell’anno in corso sono destinati alla progettazione del modello di intervento in coerenza con i requisiti richiesti per la candidatura Unesco e al supporto scientifico nell’attuazione del programma.
“La Sardegna verso l’Unesco” è dunque convinta che, questa volta, si stia partendo sul serio: l’attuale finanziamento è solo il primo step di un disegno che nei prossimi anni richiederà grandi risorse economiche regionali e coinvolgerà tutti i 377 comuni della Sardegna, per creare una nuova immagine universalmente percepita della nostra terra, che può diventare il brand in grado di farci riconoscere nel mondo, cambiando la stessa storia del nostro modello di sviluppo.