Il Miuddu è un imponente nuraghe trilobato, definito nel suo impianto planimetrico solo in seguito alla campagna di scavo del 1995. Fino a quel momento era considerato un quadrilobato.

Si articola in un mastio racchiuso da un bastione con tre torri angolari raccordate da cortine rettilinee sui lati NO e SO e curvilinea su quello Est. Nessuna delle torri aggiunte è accessibile a causa dei crolli. L’originario ingresso al mastio è ostruito dai crolli e dal riempimento. Dalla camera circolare si osservano le aperture al corridoio e a tre nicchie disposte a croce, due delle quali si allargano in spazi oggi non definibili.
All’interno della camera è stato ricavato, in posizione disassata, un pozzo ostruito dalle macerie. Intatta la copertura a tholos. Il monumento è circondato da un antemurale, solo in parte conservato che include una capanna ancora in buono stato sul lato SE.

Il nuraghe Miuddu sarà a breve interessato da una campagna di restauro già finanziata dal Ministero della Cultura, che ne aumenterà significativamente la fruibilità.

Sulla SS 129 in direzione Birori in prossimità del secondo bivio per Birori facilmente individuabile sulla destra. Si imbocca un sentiero che porta al monumento, segnalato da pannello.

Fonte: Ministero della Cultura – Idese.

In prossimità e in stretta relazione con il nuraghe Miuddu, a non più di un centinaio di metri in direzione sud – est, è ubicata una tomba di giganti che presenta il consueto modulo architettonico del tipo tombale: esedra semicircolare…corpo rettangolare leggermente absidato…e camera funeraria rettangolare (Moravetti 1998).

Le foto del nuraghe Miuddu sono di: Bibi Pinna, Gianni Sirigu, Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Marco Cocco e Romano Stangherlin. La foto della tomba di giganti di Miuddu è di Birori Archeologica.