Il nuraghe Cuccurada di Mogoro, qui ritratto negli scatti di Bibi Pinna, Marco Secchi e Andrea Mura-Nuragando Sardegna, è un “polilobato, con quattro torri angolari collegate da mura rettilinee che racchiudono un cortile dove si trova anche la torre centrale, detta mastio, e può essere datato al primo periodo nuragico (1600 a.C. circa). Ma come si è scoperto durante gli ultimi scavi l’origine dell’insediamento è probabilmente da collocare in età prenuragica, ad opera di popolazioni inquadrabili nella cosiddetta Cultura di Monte Claro (fine III millennio a.C.-inizio del II), come dimostrano i ritrovamenti litici in ossidiana, le particolari ceramiche, e la costruzione della parte più antica del nuraghe, che è realizzata con grossi massi appena sbozzati, sistemati in filari discontinui e irregolari, in una tecnica non attribuibile ai nuragici.
Delle cinque grosse torri che lo compongono, quella che si trova a sud-est è sicuramente un cosiddetto proto-nuraghe, infatti la muratura è apparentemente diritta e non rastremata verso l’alto, e terminava con una copertura di lastroni orizzontali in pietra. Sempre nella parte più antica sono presenti una grande scalinata, che probabilmente apparteneva ad un luogo di culto pre-nuragico, e un’antichissima muraglia dello stesso periodo. Tra i molti reperti trovati appartenenti ad un periodo di tempo che va da oltre il 2000 a.C. al periodo paleocristiano, si segnalano alcune monete puniche e romane, spilloni in osso, centinaia di teste di capra, lucerne cristiane e con simboli ebraici. Gli scavi ancora in corso potranno far luce sui molti misteri di questo monumento preistorico”. (Descrizione tratta dal sito del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo).