Nel nord-ovest della Sardegna non solo le chiese romaniche sono ‘bicrome’, a Florinas anche un nuraghe si fregia del doppio colore, oltre a rivelare singolarità costruttive.
Al primo sguardo sembra un monotorre, in realtà la sua struttura complessa è appena visibile, inoltre fu ‘ristrutturato’ già in età protostorica, usando un materiale diverso. Il nuraghe Corvos si erge solitario nelle campagne a sud-ovest di Florinas, distante circa dieci chilometri dal centro abitato. Si conserva in buone condizioni la torre centrale, alta otto metri e con diametro di 13 e mezzo, che osserverai nella sua duplice colorazione.Alla base presenta grossi blocchi di calcare appena sbozzati, mentre in occasione del restauro furono usati conci di trachite scura ben lavorati. Non è chiaro se l’intervento sia stato conseguenza di un crollo del livello superiore o della scelta di costruirlo ex novo in un secondo momento. La prima ipotesi sembrerebbe supportata dal fatto che nel lato nord-est ci sono tracce di riparazioni anche nella muratura calcarea, quindi probabilmente l’eventuale cedimento avvenne su questo lato.
L’ingresso è architravato, nonché in parte ostruito dall’inserimento di un masso di sostegno sul lato sinistro, posto là per ovviare al danneggiamento dello stipite. Il corridoio d’andito presenta una nicchia sulla sinistra e l’accesso alla scala sul lato opposto, percorrendola si accede alla camera superiore. L’andito ti condurrà al vano principale coperto a tholos e con tre nicchie disposte a croce. La nicchia a destra si sviluppa con una curiosa pianta a ‘L’.
Attorno alla torre si estendeva il bastione, con due torri secondarie, il cui profilo è appena individuabile sul terreno. I resti delle cortine murarie maggiormente visibili sono sul lato sud-ovest, dove si conserva un tratto alto circa due metri con tre filari di pietre.
Fonte: Sardegna Turismo.
Le foto del nuraghe Corvos sono di: Marco Cocco, Francesca Cossu, Sergio Melis e Romano Stangherlin.










