I tempietti a megaron

“Altri edifici religiosi nuragici, meno diffusi dei pozzi e delle fonti e tuttavia presenti in varie parti dell’Isola, sono i cosiddetti “tempietti in antis” o “tempietti a megaron”, costituiti da una struttura rettangolare, talora spartita all’interno in diversi ambienti e caratterizzata dal prolungarsi dei muri laterali sulla fronte e a volte anche sul retro. I tempietti potevano essere isolati, o anche presentarsi in associazione con altri edifici di culto di altro tipo (pozzi e fonti, ma non solo); singolare è il caso del santuario di Romanzesu a Bitti-Nu, dove nello stesso sito abbiamo, oltre ad una particolare fonte sacra annessa ad una sorta di piccolo anfiteatro (omissis), tre o quattro tempietti “in antis”. Nel villaggio di Serra Orrios, a Dorgali-Nu, due tempietti (omissis) costituivano l’elemento aggregante di un vasto e complesso abitato. In alcuni casi, anche se manca l’associazione con la fonte sacra, è comunque attestato un rituale legato al culto delle acque: in quel caso il liquido era contenuto in vasi sepolti sotto il piano del pavimento (S’Arcu de is Forros, Villagrande Strisaili-Nu)…” (Paolo Melis “Civiltà Nuragica” – Delfino Editore 2010).
Le foto del santuario nuragico di Romanzesu a Bitti sono di Marco Secchi. Quelle di Serra Orrios a Dorgali sono di Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Nicola Castangia e Marco Cocco. Quelle del complesso nuragico S’Arcu ‘e is Forros, a Villagrande Strisaili, sono di Valentino Selis, Bibi Pinna e Andrea Mura-Nuragando Sardegna. La restituzione grafica delle planimetrie dei tempietti “a megaron” è tratta dalla pubblicazione citata.

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