17 e 20 b: Il nuraghe Santu Millanu, a Nuragus, “è costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato appena individuabile sul terreno. Il mastio, realizzato con blocchi di calcare di grandi dimensioni, sbozzati e disposti a filari regolari, svetta – sul piano di crollo – per circa m 6. L’ingresso, alquanto interrato, presenta all’interno – poco sopra l’architrave – una celletta che dà sul corridoio e che si apre sulla fronte del nuraghe. La camera centrale, quasi circolare, marginata da tre nicchie disposte a croce, presenta sulle pareti – ad un’altezza di poco superiore a quella dell’architrave d’ingresso – sei fori (m 0,40 di lato) funzionali al fissaggio delle travi di sostegno di un soppalco ligneo. Sulla parete d’ingresso, in corrispondenza della nicchia d., si apre l’ingresso della scala di camera che porta ad un piccolo vano sussidiario e che, probabilmente, in origine proseguiva verso la camera del piano superiore. Il vano sussidiario, circolare, comunica con la camera attraverso un finestrino. Impossibile, allo stato attuale, un’esatta lettura della stesura planimetrica del bastione.
Attorno sono presenti tracce di villaggio di età nuragica con sovrapposizione di epoca romana”. (Sardegna Cultura)
Il tempio a pozzo di Coni è situato nell’omonima conca marnosa, sita alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici. Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.
Le foto del nurage Santu Millanu, a Nuragus, sono di Bibi Pinna, Nicola Castangia e Lucia Corda. Quelle del tempio a pozzo di Coni, sempre a Nuragus, sono di Bibi Pinna, Nicola Castangia e Francesca Cossu.