Tra cascate e foreste della Barbagia di Seulo, ai confini col sud Sardegna, svetta una torre che un tempo proteggeva gli insediamenti abitati dalle genti nuragiche.
Da sempre è avvolto da un alone di leggenda, mentre posizione, struttura e vicinanza con fortezze simili fanno supporre che fosse un ‘nuraghe-vedetta’, inserito in un sistema di controllo del territorio. Su Nuraxi ‘e Pauli deve il nome alla località del territorio di Seulo in cui sorge, distante poco più di due chilometri dall’abitato del paese. È un nuraghe monotorre, costruito mettendo in opera filari irregolari di blocchi di scisto. Il diametro misura poco più di dieci metri, mentre la torre si conserva per un’altezza residua di circa sette metri. Ti sorprenderà il notevole spessore murario, superiore ai due metri. Dall’ingresso accederai a un andito con copertura a ogiva. Sulla sinistra si apre il vano scala, i suoi gradini conducono in cima alla torre; mentre sulla destra noterai una nicchia. L’andito termina nella camera principale, a pianta circolare, nella quale noterai altre due nicchie.
Il nuraghe svetta sulla sommità di un rilievo roccioso, dal quale ammirerai un suggestivo panorama verso la valle del rio Medau, punteggiata da boschi di roverella, con il monte Perdedu sullo sfondo. L’altro nome del nuraghe è Mannu, per differenziarlo da un’altra torre che sorge a duecento metri in direzione sud-est: si tratta de su Nuraxeddu, ‘il nuraghe piccolo’. (da Sardegna Turismo)
Le foto de Su Nuraxi ‘e Pauli sono di: Giovanni Sotgiu, Andrea Mura-Nuragando Sardegna e Bibi Pinna.