“Su Casteddu ‘e Fanaris”, a cavallo dei territori di Decimoputzu e Vallermosa e risalente alla tarda età del bronzo (1300-1000 a.C.), è un complesso nuragico di tipo complesso costituito da una torre centrale alla quale vennero successivamente addossate altre otto torri fino a formare un bastione, a sua volta circondato da una muraglia megalitica dotata di cinque torri munite di feritoie.
Mentre la muraglia esterna è realizzata con tecniche tipicamente megalitiche e ricorda i più noti bastioni variamente sparsi in Sardegna, le murature delle torri interne sono realizzate con clasti relativamente piccoli. Ciò è presumibilmente dovuto alla difficoltà di trasporto in quota di materiale più voluminoso. La parte ovest della muraglia esterna potrebbe essere precipitata, naturalmente o deliberatamente, nel dirupo sottostante profondo circa 70 mt.
Altra curiosità a cui è difficile dare risposta è l’interramento delle torri, in un ambiente naturale totalmente roccioso, all’apice di un colle dove il trasporto della terra di riempimento poteva interessare solo a chi avesse voluto colmare e rendere inutilizzabile l’edificio. A questo proposito, gli scavi abusivi dei tombaroli dimostrano che il materiale di riempimento delle tholoi è tutto di riporto, ricco di ceramiche del periodo nuragico e ciottolame minuto.
Le foto del complesso nuragico de “Su Casteddu ‘e Fanaris” sono di Marco Cocco e Bibi Pinna.








