La “Sardegna verso l’Unesco” accoglie con grande entusiasmo il riconoscimento delle Domus de Janas quale patrimonio mondiale dell’umanità.
“Con questo importante riconoscimento – spiega Pierpaolo Vargiu, Presidente dell’Associazione La Sardegna verso l’Unesco – la nostra storia antica, così straordinariamente presente e viva nelle Domus de Janas, nei pozzi sacri, nelle tombe dei giganti e nelle migliaia di torri nuragiche che sono il simbolo della nostra Isola, oggi compie un importantissimo passo avanti. Grazie all’Unesco è ancora più evidente che l’antica civiltà sarda è un’immensa ricchezza che merita di essere raccontata dovunque, per diventare la carta d’identità della Sardegna nel mondo. Ora avanti con i nuraghi nell’Unesco”, ha concluso Vargiu.
Un risultato, quello delle Domus de Janas, frutto dell’impegno del Centro Studi “Identità e Memoria”, Cesim, della Professoressa Giuseppa Tanda, referente del progetto, e della Regione Sardegna che con determinazione e convinzione ha sostenuto la candidatura lavorando per ottenere il più alto riconoscimento culturale a livello mondiale.
Per La Sardegna verso l’Unesco – nata nel 2020 con l’obiettivo di portare i monumenti della civiltà nuragica all’interno della World Heritage List del patrimonio universale dell’UNESCO – la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’antica civiltà sarda e dei suoi monumenti sono alla base di una nuova idea di crescita del territorio.
In questo senso il grandioso risultato ottenuto a Parigi dalle Domus de Janas rappresenta, secondo l’Associazione, l’ennesima conferma del valore universale della preistoria e protostoria sarde e della straordinaria importanza che il nostro paesaggio identitario, unico al mondo per la ricchezza di migliaia di monumenti dispersi in tuti i 377 comuni della Sardegna, può rivestire per dare un’autentica svolta allo sviluppo economico della Sardegna.

