Osidda sorge “all’estremità nord-occidentale dell’altopiano di Bitti, a breve distanza dal fiume Tirso, in un’area dove antichi sentieri tra boschi di sugherete portano ad ammirare panorami suggestivi e aree di grande interesse archeologico.

Con circa 250 abitanti, Osidda è il più piccolo Comune del Nuorese, incuneato fra i territori di Buddusò e Nule e attorniato da distese verdi, che invitano a lunghe passeggiate.

Nel Medioevo rientrava nel giudicato di Gallura, all’interno della curatoria del Monte Acuto. Oggi è un centro di matrice agropastorale, legato alle sue tradizioni identitarie”. (Sardegna Turismo)

In prossimità del paese, affiancato ad un gradevole agriturismo sorge il nuraghe S’Iscobalzu o Iscopalzu,

“formato da una torre principale realizzata interamente in granito, con un diametro di circa 12,5 mt e un’altezza residua massima di 5 mt.

L’andito presenta la scala sul lato destro, ingombra dei crolli, e una nicchia sul lato sinistro.

L’interno della camera ha addirittura cinque nicchie sopraelevate rispetto al piano originario di calpestio.

Alla torre principale, in corrispondenza dell’ingresso, si addossa un corpo aggiunto formato da due muri rettilinei, paralleli, larghi 1,10 mt, che si uniscono con andamento circolare.

A questo si aggiunge un ulteriore corpo aggiunto, di eguali caratteristiche ma di minori dimensioni.

Intorno al nuraghe sono presenti i resti interrati del villaggio e tracce di una muraglia. (Fonte informazioni: Decreto della Soprintendenza Archeologia della Sardegna n. 183 del 20 novembre 2012).

Le foto del nuraghe Iscobalzu sono di Giuseppe Csoddu Soddu e di Andrea Mura-Nuragando Sardegna.