Il nuraghe Pizzinnu di Posada è un trilobato oggi ridotto ai minimi termini. Tuttavia al suo interno sono stati rinvenuti svariati ed interessanti oggetti, oggi custoditi nel museo Sanna di Sassari. Si tratta di pugnali, bracciali in bronzo, punteruoli ed anelli, ma soprattutto la splendida rappresentazione di un toro e ciò che resta di un focolare con resti ceramici datato tra il XV e il XIV secolo a.C. Il toro, in particolare, è simile a quello compreso nella collezione Borowski.
A Posada sfocia anche l’omonimo rio, tristemente famoso per i danni e le vittime che causò nel Novembre 2013 quando tracimò la diga di Torpè che lo conteneva. Che fosse un corso d’acqua da tenere sotto controllo lo raccontava addirittura Giovanni Arca, storico del 1500, che nel suo “Barbaricinorum libelli” scriveva di un fiume perenne ed impetuoso chiamato Errettinio o Erretinium, che partendo dal territorio di Bitti sfociava proprio in prossimità di questo paese. Peraltro Posada è uno dei comuni più antichi della Sardegna. Nei suoi pressi, nel 1923, fu ritrovata una statuetta in bronzo (attualmente esposta al Museo Archeologico di Cagliari), alta circa 30 cm e raffigurante un Eracle di tipo italico, databile secondo gli studiosi ad un periodo compreso tra la metà del V ed i primi decenni del IV secolo a.C.