“Il tempietto o fontana sacra di ‘Funtana Coperta’ non sorge però nel piano, ma a circa quattordici chilometri da Ballao, in una solinga conca boscosa, in testa di una valletta, confluente con quella del Flumendosa, qua e là incisa da gallerie, da pozzi, da trincee di miniere, lungo la quale passa la via che conduce all’alpestre villaggio di Escalaplano, luogo solingo, come altri luoghi di culto dell’antica Sardegna, dove la solenne maestà del paesaggio, chiuso tra alti monti, rendeva più misterioso ed imponente il rito attorno ad una fonte abbondante purissima e risanatrice, che sgorgava dal territorio rupestre, arido ed assetato.”…”Forse la solinga valletta di Fontana Coperta vide le accolte delle genti di queste contrade che si preparavano alle loro incursioni minacciose e temute dalle ricche terre del piano abitato dai Patulcensi Campani, e le guerresche intraprese, che turbavano la tranquillità della vita provinciale, non erano nella mente dei ribelli Galilensi se non un tentativo di riprendere dominio libertà e terreni di antica loro spettanza, a loro carpiti dai coloni importati da Roma, ed erano sorrette, animate, confortate dallo spirito possente, incitatore del nume. Ed ecco forse perché contro il tempio in genere si rivolse l’azione del vincitore e dominatore romano, disperdendone il culto e le tracce di esso, e facendo tacere quel centro religioso, pur lasciando sussistere la bella fontana, utilissima ed anzi indispensabile in tutta la contrada, e nell’attiguo vallone pianeggiante e soleggiato del Flumendosa…” (Antonio Taramelli: “Sardegna Archeologica reprints: Scavi e Scoperte 1918-1921”. Collana curata da Alberto Moravetti ed edita da Carlo Delfino nel 1984).
Le foto in bianco e nero e i disegni del prof. Giarrizzo sono tratti dalla stessa pubblicazione. Le foto del tempio a pozzo di Funtana Coberta sono di Gianni Sirigu, Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Bibi Pinna, Giovanni Sotgiu e Diversamente Sardi.