“…In un grande nuraghe, come quello in questione, il piano superiore con le possibili finestre era, probabilmente, la parte residenziale dell’edificio. La maggiore sicurezza del piano superiore rispecchia il carattere di fortezza della costruzione. Il piano terra era, verosimilmente, occupato da sentinelle, servi ed altri uomini. Lì, presumibilmente, vi erano anche ripostigli per le esigenze del nucleo abitativo e magazzini che potrebbero corrispondere alle tre camere a tholos, ognuna all’interno dei tre angoli a bastione dell’edificio. La camera sulla destra del cortile di ingresso è di eccezionale interesse. Situata al piano terra è di forma ovale…” (Il nuraghe Voes di Nule descritto dall’archeologo scozzese Duncan Mackenzie in un articolo pubblicato a Londra nel 1910 e riproposto nel libro “I Dolmen, le Tombe di Giganti e i Nuraghi della Sardegna” pubblicato da Condaghes nel 2012).
L’ipotesi del “nuraghe fortezza” proposta dal Mackenzie non è forse la più probabile ma è comunque interessante riportare il pensiero di chi, all’inizio del secolo scorso, aveva dimostrato così grande interesse per le testimonianze della nostra antichissima civiltà.
Le foto del nuraghe Voes, a Nule, sono di Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Giovanni Sotgiu, Piera Farina Sechi e Bruno Sini, Romano Stangherlin.