Il nuraghe Oes di Giave, posto a breve distanza dalla Reggia nuragica di Santu Antine a Torralba, è una delle più importanti strutture del genere presenti sul territorio sardo. A questa costruzione ciclopica si era a suo tempo interessato Alberto Ferrero della Marmora (o Lamarmora), ma anche il naturalista e botanico nizzardo Jean Baptiste Barla (1817 – 1896), giunto in Sardegna, nel 1841 per incontrare la sorella Luigia, moglie del capitano dei Granatieri di Piemonte Bruno Boglione, allora di stanza a Cagliari.
A quest’ultimo si deve l’allegata tavola a colori, affiancata alla veduta prospettica realizzata appunto dal Lamarmora.
Il monumento si distingue soprattutto per “le insolite caratteristiche costruttive della torre principale, che contiene un’unica camera a “tholos” suddivisa in tre ambienti da solai lignei sostenuti da riseghe e fori ricavati nelle strutture murarie” (Sardegna Cultura).

Del nuraghe e del suo rilievo tridimensionale si parla in un articolo dell’archeologa Luisanna Usai, inserito nella pubblicazione Mibact edita nel 2013 in occasione della XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Articolo da cui abbiamo estratto alcuni brani:
“La campagna di scavo archeologico, realizzata grazie ad un finanziamento ministeriale, ha riportato alla luce il cortile antistante il mastio e una torre laterale liberandoli da un potente strato di crollo che impedivano l’accesso alle strutture e rivelando soluzioni architettoniche ardite ed insolite. Inoltre lo scavo stratigrafico ha consentito di evidenziare le diverse fasi di occupazione in epoca preistorica e romana; in particolare il rinvenimento di alcuni frammenti caratteristici sul lastricato del cortile consente di datare la struttura (torre centrale e torri aggiunte) ad una fase avanzata del Bronzo Medio. Nell’ambito del progetto è stato inserito anche un programma di rilievi speditivi con l’ausilio di un drone”,..” In questo caso i rilievi sul campo sono stati eseguiti con tecnologia laser scanning e hanno restituito un modello tridimensionale del nuraghe, fotorealistico e misurabile con una precisione millimetrica”.

Le foto del nuraghe Oes sono di: Marco Secchi Fotografia, Valentino Selis, Giovanni Sotgiu, Bibi Pinna e Francesca Cossu.

https://www.youtube.com/watch?v=HvA975e1FtM&t=6s