Tra le panoramiche colline del Sarcidano, nel centro-sud della Sardegna, sorge una fortezza dell’età del Bronzo, circondata dal verde e nota come ‘il nuraghe azzurro’.
L’area in cui svetta ha riportato alla luce alcuni dei più importanti reperti preistorici dell’Isola, mentre la sua peculiarità non è stata ancora del tutto chiarita: le pietre al suo interno si tingono d’azzurro.Il nuraghe Genna ‘e Corte si erge su un rilievo in località Stunnu, dieci chilometri a nord di Laconi. È una struttura complessa, formata da una torre centrale (mastio) e da cinque torri secondarie, collegate da cortine murarie ad andamento rettilineo, la cui altezza massima residua è di sette metri. Il materiale di costruzione è la trachite, ricavata in blocchi di medie dimensioni disposti a filari orizzontali. Il mastio si conserva per un’altezza di circa dodici metri, con un diametro di poco superiore. La camera principale è ingombra di pietre dovute ai crolli, ma è tuttavia possibile ‘leggere’ la linea delle pareti del corridoio al secondo livello.
Delle cinque torri, quella esposta a est si mantiene in buone condizioni, così come parte di quella orientata verso sud-ovest. Nella torre est osserverai un vano circolare, con copertura a tholos intatta, dal quale parte un corridoio a sezione ogivale che sfocia nel cortile. In una parete noterai una nicchia, leggermente sopraelevata rispetto al pavimento. Nel vano, ecco il fenomeno che caratterizza il Genna ‘e Corte: la colorazione tendente all’azzurro in alcuni punti delle pareti. Si ipotizza che tale cromatismo sia dovuto alla presenza di licheni sulla superficie interna dei blocchi.
Fonte: Sardegna Turismo.
Le foto del nuraghe Genna ‘e Corte sono di: Francesca Cossu, Billy Willy Valanga Mariani, Andrea Mura – Nuragando Sardegna, Bibi Pinna e Ascanio Saddi.










