La presenza di due pozzi sacri tra loro distanti circa 150 metri, siti a San Basilio, località Bau Crabas (guado delle capre), lascia supporre l’esistenza, in periodo nuragico, di una vasta area sacra precipuamente dedicata al culto delle acque. Le foto allegate (rispettivamente di Bibi Pinna, Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Alessandro Pilia, Lucia Corda e Lorenzo Muntoni)  richiamano inoltre un brano del libro “la Religione Primitiva in Sardegna” dove l’autore, Raffaele Pettazzoni (1883-1959), massimo storico delle religioni, a proposito dei pozzi sacri scriveva che “La scala era una via di comunicazione non ideale, non tra il mondo infero e il superno, ma reale, ma richiesta dalle necessità di un rito che doveva svolgersi, per così dire, intorno a questi due poli: l’ara in capo alla scala, e il serbatoio nel fondo.”