Il complesso nuragico di Tamuli (Macomer), nelle immagini di Gianni Sirigu, Nicola Castangia, Sergio Melis, Giovanni Sotgiu e Diversamente Sardi. A proposito dei betili, nel volume “L’Alba dei Nuraghi” (ed. 2005), l’archeologo Giovanni Ugas scriveva tra l’altro: “L’orientamento attuale dei betili di Tamuli, disposti tutti a lato di un solo sepolcro, è in asse Nord-Ovest/ Sud-Est, ma è possibile che la collocazione originaria fosse diversa. Si può ipotizzare innanzitutto che le tre pietre con le mammelle fossero allineate da Est verso Sud per rappresentare la vita e quelle lisce da Ovest verso Nord per richiamare il viaggio delle anime nell’oltretomba verso la rinascita. Considerando la presenza di più tombe nello stesso sito, viene da pensare che originariamente un gruppo di tre betili fosse collocato al lato di una tomba e l’altro gruppo fosse disposto a fianco di un’altra”. Sempre a questo proposito Ugas osservava in una nota, in merito ai presunti allineamenti betilici, che “in tal caso però, come nella concezione dell’aldilà egiziano, si ha a che fare con un modello ideologico legato al viaggio giornaliero del sole e non già al ciclo mensile della luna. Per risolvere questo importante quesito calendariale e ideologico dovremmo avere qualche ulteriore sostegno da parte dell’archeologia”.