“ I protonuraghi, come è noto, sono delle strutture architettoniche variamente definite nel tempo – nuraghi abnormi, falsi nuraghi, pseudonuraghi, nuraghi a galleria, nuraghi-nascondiglio, nuraghi a corridoio/i, protonuraghi – ad indicare di volta in volta un rapporto di somiglianza o diversità rispetto al più classico nuraghe a tholos, oppure un aspetto funzionale, strutturale o cronologico(20). In realtà, questa molteplicità di termini per una classe monumentale che appare sempre più diffusa ed articolata in tutta l’Isola – non architettura episodica e casuale, quindi, ma consapevole e ben definito fenomeno culturale – deriva dal fatto che solo in pochi casi (forse perché in genere sono “brutti” e non sempre “utilizzabili” a fini turistici!) questi monumenti sono stati oggetto di indagine stratigrafica esaustiva seguita dalla edizione completa dei materiali di scavo. Pesa, pertanto, su di essi, come una condanna, “l’assenza dei dati di scavo” che viene sempre invocata, come se un’architettura non contenesse di per sé chiavi di lettura per una sua definizione cronologica e culturale…”

Alberto Moravetti “Ricerche archeologiche nel Marghine-Planargia”.

Nelle foto i protonuraghi: Seneghe di Suni (ph. Gianni Sirigu); Bruncu Madugui di Gesturi (ph. Andrea Mura-Nuragando Sardegna e Alex Meloni); Corongiu Maria di Nurri (ph. Lorenzo Muntoni); Izzana di Tempio Pausania (ph. Francesca Cossu e Alex Meloni). La restituzione grafica delle sezioni orizzontali di vari protonuraghi del Marghine-Planargia sono tratte dal libro di A.Moravetti.