Nelle immagini di Gianni Sirigu, Andrea Mura-Nuragando Sardegna, Sergio Melis, Bibi Pinna e Francesca Cossu, il nuraghe Dronnoro di Fonni.
A proposito di questo monumento così scriveva, tra l’altro, l’archeologo Fernando Posi ne “I Tesori dell’Archeologia” (2011): “Il nuraghe, a ‘tholos’ e complesso, localizzato ad una distanza di circa 2,5 km a NE di Fonni, sorge in posizione appena rilevata (quota 945 s.l.m.) al centro di una zona quasi pianeggiante, dolcemente degradante in direzione della SP ‘Madalei’.
I terreni circostanti, utilizzati a pascolo e con manto vegetale a querce, mostrano ancora a ridosso del monumento la presenza di estesi affioramenti granitici che recano spesso evidenti segni di un’intesa attività di cava.
Nella primavera-estate 2005 un intervento di consolidamento, restauro e messa in sicurezza del nuraghe ha reso fruibile il monumento.
In particolare, grazie alla demolizione di alcuni muretti a secco moderni e all’asportazione di ingenti masse di crollo, è ora possibile godere delle belle architetture residue in modo assai più agevole e compiuto rispetto al passato.”…”Al monumento originario, un nuraghe monotorre a ‘tholos’, venne successivamente addossato un corpo d’addizione costituito da due torri minori, Ovest e Nord, e da un cortile frontale a cielo aperto, raccordati da un bastione, dando vita ad un impianto planimetrico generale in forma grossomodo trilobata.”
Intorno al nuraghe gravita un villaggio di cui non può determinarsi l’esatta estensione originaria, mentre nei pressi del monumento sono presenti una piccola domu de janas e una tomba di giganti purtroppo in cattivo stato di conservazione.