55.2 e 58.2: Il nuraghe Sanilo è costituito da una torre centrale alla quale si appoggia una seconda torre diroccata. La torre principale, costituita da blocchi di basalto di diverse dimensioni, si conserva per un’altezza massima residua di circa 8 metri…L’ingresso al monumento, avviluppato dalla fitta vegetazione, è volto verso Est…La scala, percorribile agevolmente fin quasi alla fine del suo sviluppo, conduceva alla camera superiore. Questa, di pianta circolare, presenta una nicchia da cui si diparte uno stretto cunicolo discendente che conduce ad un piccolo vano posto sopra il corridoio d’ingresso, illuminato da una feritoia. Dalla torre secondaria, svettata, si diparte – in direzione S – un corpo murario che rifascia parzialmente quel lato della torre e nel quale si sviluppava il corridoio di accesso alla torretta medesima. Un esteso villaggio, indiziato in superficie da pietrame e da numerosi reperti ceramici, si estendeva attorno al nuraghe. (Sardegna Cultura)
In prossimità della provinciale 25 per Aidomaggiore si erge il nuraghe a tancato denominato “Sa Jua”. Il professor Pittau fa derivare il suo nome dal latino “iuga” a indicare la mandria di bovini. Ma è altrettanto interessante osservare che anche nell’antico Egitto i bovini assumevano il nome di “iwa” (jua), palesemente simile al termine “ju o “juale” con il quale in lingua sarda si indica il giogo.
Le foto del nuraghe Sanilo sono di Gianni Sirigu, Sergio Melis, Bibi Pinna e Maurizio Cossu; quelle del nuraghe Sa Jua sono di Bibi Pinna, Nicola Castangia, Gianni Sirigu e Alessandro Pilia.