23a: Il nuraghe “Sa Domu Beccia”, alla periferia dell’abitato di Uras, presenta specificità uniche, come le tre differenti scale elicoidali che dal suolo conducevano ai livelli superiori. Quanto fosse alto e mastodontico l’edificio lo si intuisce dal diametro della torre centrale, dall’imponenza dei conci e dalla superficie di tutto il sedime del corpo principale. A sud del complesso si estende un vasto villaggio, costituito da circa 150 capanne discretamente conservate, generalmente di pianta circolare e con diametro variabile fra i 5 e i 6 metri. Sul lato nord, a poca distanza, si individua il profilo in pianta di una tomba di giganti con corpo allungato absidato ed esedra semicircolare. Il nuraghe comprende anche un pozzo la cui “canna” presenta un rivestimento litico.
Il “Maringianu” o “Moringiona”, sempre in territorio di Uras ma all’interno di una proprietà privata, è un nuraghe complesso quadrilobato realizzato con grossi blocchi di basalto appena sbozzati.
Lungo la parete a Nord-Est si trovano due menhir in granito, uno dei quali è spezzato a metà e la seconda parte è poco distante. E’ piuttosto interessante l’assenza di granito nel territorio di Uras: particolarità che lascia supporre la sua provenienza da una località lontana, quasi a voler evidenziare, con un materiale diverso dal basalto, la sacralità dei menhir.
Le foto del nuraghe Sa Domu Beccia di Uras sono di Diversamente Sardi, Antonello Gregorini e Pieluigi Montalbano. Quelle del nuraghe Maringianu, sempre a Uras, sono di Marco Cocco e Bibi Pinna.