16 – La necropoli di Monte ‘e Prama, a Cabras, è uno dei 31 siti proposti all’Unesco come vessilliferi della grandiosa civiltà nuragica, della sua storia e delle sue sterminate testimonianze materiali.
“Le statue di Mont’e Prama, sono gli unici esempi di statuaria in pietra del periodo nuragico (900-700 a.C.) ritrovati fino ad ora in Sardegna, e uno dei più antichi esempi di statuaria nell’ambito del Mediterraneo.
Le statue antropomorfe sono tutte maschili e raffigurano in maggior parte singolari “pugilatori” con guanto armato e scudo protettivo tenuto sopra la testa, in minor numero classici arcieri con arco sulla spalla e guerrieri con scudo rotondo. Altre sculture rappresentano nuraghi, a quel tempo già vecchi e forse diroccati ma ancora vivi come emblemi e simboli di identità culturale. Molte sculture sono alte anche due metri, per questo impropriamente definite “Giganti”.
Le statue provengono dall’area archeologica di Mont’e Prama situata nel territorio comunale di Cabras, nella parte centrale della penisola del Sinis a occidente dello stagno di Cabras che venne scoperta per la prima volta nel 1974, quando dai lavori di aratura di un campo emersero i primi frammenti di sculture. Alcuni frammenti delle statue vennero esposti nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Durante gli scavi condotti negli anni Settanta, oltre all’individuazione di una decina di sepolture, furono rinvenuti oltre 5000 frammenti, che, dopo un lungo e certosino lavoro di restauro al Centro di restauro di Li Punti, sono stati ricomposti, dando forma a 38 statue.
Dal 22 marzo 2014 le statue sono allestite al piano terra e al terzo piano del Museo, all’interno della mostra “Mont’e Prama 1974-2014”, che si svolge in parallelo con il Museo Civico G. Marongiu di Cabras. (Museo archeologico nazionale di Cagliari).
Le foto delle statue sono di Bruno Sini, Nicola Castangia, Bibi Pinna e tratte dai siti dei musei archeologici di Cabras e di Cagliari. L’immagine scattata nel corso del rinvenimento di un “gigante” proviene dal sito Mont’e Prama. Quella di altri ritrovamenti, dal portale del Comune di Cabras.