12 d: A proposito del nuraghe Crastu I, in territorio di Soddì, l’archeologo Giacobbe Manca osservava che «al suo interno si apre una fra le più belle e ampie camere allungate che io conosca».
L’edificio comprende anche un secondo piccolo vano con ingresso esterno, una sorta di disimpegno dal quale si può accedere sia alla camera suddetta e sia, tramite una gradinata curvilinea, ad un secondo vano superiore.
In passato è stato definito «a schiena di tettoia», è stata posta in evidenza la sua «gran camera ovale» e classificato come protonuraghe “naviforme”.
Il nuraghe Crastu II, che più correttamente dovrebbe chiamarsi nuraghe Alpru, purtroppo si trova in precario stato di conservazione ed è circondato da una fitta vegetazione.
Il nuraghe Sant’Anastasia, sempre in territorio di Soddì, è un monotorre realizzato con conci di basalto ben lavorati e presenta un accesso rialzato.
Le foto del nuraghe Crastu I e II, a Soddì, sono di Nuragando, quelle del nuraghe Sant’Anastasia, sempre a Soddì, di Nuraviganne.