25 – Il nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca è uno dei 31 siti proposti all’Unesco come vessilliferi della grandiosa civiltà nuragica, della sua storia e delle sue sterminate testimonianze materiali.
Di questo monumento si individuano tre fasi costruttive. La prima, forse del Bronzo medio I (XVI-XV sec.a.C.), vide l’impianto di un bastione e di un antemurale con corridoi e celle. Nella seconda, del Bronzo medio II (XIV sec. a.C.), si sovrappose un bastione trilobato sinusoidale, un nuovo antemurale di quattro torri raccordate da cortine irregolarmente rettilinee. Nella terza fase l’antemurale fu dotato di un’altra torre e cortine.
Su Mulinu fu luogo di culto dal XIV secolo a.C., come testimoniano due focolari rituali nel vano centrale della fortezza. I riti, forse sospesi per qualche secolo, ripresero tra fine XI e IX a.C., periodo a cui risalgono bancone-sedile e scoperta più straordinaria del complesso: un altare-nuraghe in arenaria della prima età del Ferro (VIII secolo a.C.): sulla sommità ha una conca per la raccolta dei liquidi, collegata da un canale a una vasca, dove li riversava. Il monumento, usato per sacrifici e offerte votive, era decorato da quattro else di spade (tre integre) che sostenevano lame in bronzo. Altri oggetti bronzei con figure antropomorfe e animalesche lo decoravano superiormente, forse erano legati al mito della luna crescente alla base del misterioso culto nuragico, che riprese in età romana, specie tra 50 a.C. e 150 d.C. I materiali rinvenuti negli scavi (tuttora in corso) sono esposti nel civico museo archeologicosu Mulinu.
Le foto del nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca sono di Francesca Cossu, Antonello Gregorini e Bibi Pinna.